La teoria dell’attaccamento in psicologia: una panoramica generale

La teoria dell’attaccamento in psicologia: una panoramica generale

Aprile 1, 2023 Off Di Redazione

La teoria dell’attaccamento è una delle più importanti scoperte nella psicologia moderna: si tratta di un concetto fondamentale che ha permesso al mondo scientifico di comprendere meglio l’importanza di creare e mantenere relazioni sane tra le persone, anche se la maggior parte del suo potenziale non è stata ancora completamente realizzato.

In questo articolo, forniremo una panoramica generale su come la teoria sia arrivata ad essere ciò che oggi conosciamo, approfondendo i principali contributori all’evoluzione dell’idea e discutendo quali sono gli aspetti chiave da considerare per la nostra salute emotiva, tra cui anche il test stile di attaccamento. Iniziamo subito!

L’origine della teoria dell’attaccamento

La teoria dell’attaccamento è una teoria che mira a spiegare le relazioni interpersonali. Si tratta di uno dei principali argomenti nella psicologia ed è stata ampiamente discussa sia nella ricerca che nella pratica clinica.

L’origine di questa teoria risale a John Bowlby, uno psicanalista britannico che ha descritto l’attaccamento come un tipo di legame emotivo tra genitori e bambini: secondo John Bowlby, i bambini tendono a cercare l’affetto e la vicinanza dei loro genitori quando si sentono sperduti o minacciati.

La teoria dell’attaccamento in seguito alla ricerca di John Bowlby si è molto evoluta e, intorno agli anni Sessanta, la psicologa Mary Ainsworth ha sviluppato un accurato metodo di ricerca noto come Strange Situation Test per studiare le interazioni madre-bambino: queste ricerche dimostrarono come l’esperienza precoce delle relazioni interpersonali abbia un importante impatto sul benessere emotivo nell’infanzia.

Successivamente, molti volontari universitari hanno contribuito ad ampliare la comprensione della teoria dell’attaccamento con ricerche sulla relazione padre-bambino, sulle reazioni degli adulti alle difficoltà di attaccamento e sull’influenza dello stile educativo sullo sviluppo del bambino attaccato.

La definizione di attaccamento

La definizione di attaccamento è uno dei principali elementi di ricerca nella teoria dell’attaccamento in psicologia. L’attaccamento può essere definito come un sistema di comportamento sviluppato da un individuo che si prende cura di un altro individuo; queste interazioni e questi comportamenti possono variare da lievi contatti fisici, come abbracciare o toccare, a gesti più intensi, come l’elaborazione delle emozioni attraverso la comunicazione verbale. Attraverso l’attaccamento, quindi, due persone si sentono vicine e stabiliscono un legame reciproco e una relazione di fiducia reciproca.

La teoria dell’attaccamento in psicologia si basa su alcune importanti considerazioni teoriche.

  • Primo tra tutti, l’attaccamento è considerato come un meccanismo evolutivo che ha lo scopo di garantire la sicurezza delle persone nella relazione.
  • Inoltre, la teoria dell’attaccamento sostiene che le persone possiedono un istinto innato di cercare la vicinanza con altre persone: questa forte necessità ha portato allo sviluppo di connessioni emotive che gli esseri umani creano con altre persone, specialmente i genitori o altre figure di attaccamento.
  • La teoria dell’attaccamento, infine, sostiene che le relazioni che noi abbiamo con i nostri genitori influenzano profondamente le relazioni che abbiamo in età adulta con gli altri.

Gli stili di attaccamento

Per quanto riguarda gli stili di attaccamento, esistono tre principali tipologie di attaccamento riconosciuti nel mondo degli studi scientifici: sicuro, evitante ed ansioso-ambivalente.

  • Gli adulti con un modello di attaccamento sicuro si considerano amati e rispettati da parte dei loro partner e sentono di poter chiedere o ricevere aiuto da loro in caso di bisogno. Di conseguenza, si sentono più sicuri nella relazione con il partner e sono in grado di cooperare con loro in modo efficace.
  • Gli adulti con un modello di attaccamento evitante si sentono poco valorizzati nelle relazioni interpersonali. Di conseguenza, tendono a essere distanti e non coinvolti nei rapporti con gli altri; sono meno aperti ad ascoltare consigli e hanno minori probabilità di permettersi di essere vulnerabili nella relazione.
  • Infine, gli adulti con un modello ansioso-ambivalente sono profondamente insicuri nelle relazioni interpersonali e spesso non sono in grado di distinguere le proprie emozioni e quelle del loro partner. Si sentono confuse e insicure circa le proprie necessità emotive e spesso osservano atteggiamenti contraddittori all’interno della relazione.