Cosa serve per aprire una partita IVA in Italia

Cosa serve per aprire una partita IVA in Italia

Febbraio 16, 2023 Off Di Redazione

Aprire una partita IVA in Italia può sembrare un processo complicato, ma con le giuste informazioni e con il supporto di un commercialista online non è poi così difficile. Se stai cercando di capire come avviare la tua attività imprenditoriale e professionale in maniera rapida e senza problemi, allora dovresti leggere questo articolo.

In questo articolo, infatti, ti spiegheremo qual è l’iter da seguire per aprire la tua partita IVA nel modo giusto, fornendoti tutti i dettagli necessari sugli adempimenti burocratici richiesti dalle autorità italiane. Più nello specifico, approfondiremo alcuni aspetti necessari di cui essere a conoscenza, come la scelta del codice di attività, la dichiarazione di inizio attività, l’INPS e l’INAIL.

Il codice ATECO

Per aprire una partita IVA in Italia, un passaggio fondamentale è decidere quale codice attività scegliere. In Italia, tutte le attività economiche sono classificate in base alla Codifica delle Attività ATECO, che è composta da una sezione principale e da numerose sottosezioni. Attraverso questa codifica, ogni attività può essere identificata con un codice specifico composto da due numeri e due lettere.

Una volta identificato il codice corretto, dovrà essere indicato nella documentazione relativa all’apertura della partita IVA. Quando si presenta la domanda, infatti, è necessario compilare e firmare un modulo di iscrizione alla Camera di Commercio con l’indicazione del proprio codice ATECO.

La dichiarazione di inizio attività

La dichiarazione di inizio attività costituisce un altro passaggio essenziale per aprire una partita IVA in Italia ed è necessaria per avere accesso a tutti i servizi forniti dall’Agenzia delle Entrate. Per presentarla, occorre richiedere al proprio commercialista o ad un CAF una apposita domanda da consegnare all’Ufficio Territoriale dell’Agenzia delle Entrate competente per zona.

All’interno di questa domanda, si deve indicare quando inizia o quando inizierà l’attività, se si prevede un impegno a tempo indeterminato o a tempo determinato, le tasse da versare periodicamente agli enti locali e se si ha intenzione di assumere eventuali dipendenti.

Successivamente alla presentazione della domanda di inizio attività, l’Agenzia delle Entrate provvederà a rilasciare il codice fiscale e l’iscrizione sia all’Agenzia delle Entrate stessa sia al Registro Imprese della Camera di Commercio dove è stata istituita l’attività imprenditoriale.

INPS e INAIL

In ultimo, per poter iniziare l’attività di una partita IVA, è necessario registrarsi presso l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (anche noto attraverso il suo acronimo, INPS) e presso l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (conosciuto anche attraverso il suo acronimo, INAIL).

  • L’INPS si occupa di amministrare tutti gli aspetti legati alla previdenza sociale dei professionisti (come, ad esempio, la gestione delle pensioni);
  • l’INAIL, invece, deve essere contattato per richiedere la copertura assicurativa obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro.

Entrambi i servizi possono essere attivati online o recandosi direttamente presso le sedi degli enti. L’INPS, in particolare, offre diversi servizi online, attraverso i quali è possibile registrare una partita IVA, modificare i dati inseriti in una pratica già aperta, verificare l’esistenza di una posizione previdenziale e consultare le proprie comunicazioni.

Per ottenere l’iscrizione all’INPS è necessario fornire alcuni dati personali, come nome e cognome, codice fiscale, data di nascita e residenza. Solo dopo aver effettuato la registrazione con l’INPS, si può procedere con l’iscrizione all’INAIL: anche in questo caso, occorrerà fornire alcuni dati personali e compilare un modulo di richiesta di iscrizione. Una volta completata la richiesta, il professionista riceverà un codice identificativo da utilizzare per accedere a tutti i servizi online messi a disposizione dall’Istituto.

Una volta ottenute le autorizzazioni da entrambi gli enti, il professionista sarà pronto per aprire la partita IVA ed iniziare la propria attività in Italia.